Le donne e l’arte al tempo del Covid 19. Miss Lo -di Irene Casaccia



Mi siedo al PC con una tazza di caffè … è domenica o lunedì? Oramai ho perso il susseguirsi dei giorni,ma oggi è speciale! Inizio il mio primo articolo su una di voi,mie belle signorine dell’arte(signore fa troppo vecchie per me).
Chiudo un attimo gli occhi e immagino qui,seduta davanti a me lei Loana Palmas o come la chiamo io :Miss Lo. Sorridente con due occhi neri come la brace, contornati perfettamente dal suo inseparabile eyeliner. A prima vista hai l’impressione di avere una tipetta tatuata e molto rock ma appena ascolti la sua voce capisci all’istante che la sua aurea è di un color oro; di lei puoi fidarti. Lo so io sono di parte ma scrivo emozioni,a volte le mie,a volte di chi vorrà condividerle con me.
Ma ora iniziamo e così con il mio caffè bollente e il PC,parto con la prima domanda.



Miss Lo quando è iniziato il tuo percorso artistico ?

Ciao cara, felice di ritrovarti e ti ringrazio per avermi pensata.
Quando è iniziato il mio percorso artistico? Da che ho memoria ho sempre avuto a che fare con fogli e matite, pensa che a scuola contattavano i miei genitori perché ero “troppo tranquilla “ e, durante gli intervalli, rimanevo seduta al banco e disegnavo sempre.

Cosa ti ha spinto verso il tuo attuale lavoro di tatuatore?

Cosa mi ha spinta a fare la tatuatrice …in realtà sono sempre stata affascinata da quest’arte, ricordo che verso i 17 anni andavo in edicola a comprare gli annuari dei tatuatori, pensa che li ho tutt’ora che ho quasi 40 anni. Sono diventata tatuatrice una decina di anni fa, ho seguito prima un percorso diverso, a 22 anni mi sono laureata come scenografa costumista all’accademia di belle arti di Brera. L’arte del tatuaggio non è semplice, bisogna avere coscienza e professionalità, non tutti possono tatuarsi e bisogna saper dire di no, conoscere l’anatomia, le problematiche della salute del cliente, e non è semplice, non ci si può improvvisare. È un lavoro prettamente maschile, e spesso capita che di fronte ai clienti ci si senta dire “ Ah, ma mi tatui tu?” Ebbene sì, una donna può tatuarti.



Ho visto che nello studio Owl Skull Tattoo dove lavori avete avviato un percorso di dermopigmentazione estetica per ridare gioia a tutte quelle donne che hanno subito un percorso difficile come la chemio. Cosa ti ha spinto a intraprendere questa via? Cosa provi nel guardare gli occhi increduli di chi si trova trasformato sia per un semplice tatuaggio che per un trattamento più importante?


Si il trattamento di ricostruzione a cui ti riferisci si chiama dermopigmentazione, dell’areola post mastectomia. Spesso la maggior parte dei lavori che eseguo, sono lavori puramente di bellezza, una donna che subisce una mastectomia non ha scelta, è sopravvivenza, un evento che cambia la vita ed immancabilmente crea un trauma. Nel nostro piccolo cerchiamo di donare questo trattamento alle donne che vogliono rivedere il proprio corpo nella memoria che si ha di esso, o semplicemente regalare un tatuaggio decorativo sulla cicatrice, perché anche senza seno si è sempre e comunque donne…insomma che sia la ricostruzione anatomica, un fiore, o altro, facciamo il possibile per ridare un po’ di serenità.
Riserviamo trattamenti particolari anche per altre problematiche, sempre nella speranza di poter aiutare. Spesso ci si lamenta di cose futili, ho modo di vedere spesso situazioni difficili in ospedale, e credo che ognuno di noi, nel suo piccolo può sempre dare una mano.
Il mio lavoro non è semplice, si ha a che fare con diverse persone, ognuna con un carattere particolare con esigenze diverse, non c’è margine di errore, le persone non sono fogli di carta che accartocci e ricominci. Devi essere concentrato al massimo, che sia un lavoro semplice oppure più complesso, quello che poi ti dà soddisfazione è vedere la loro reazione quando si guardano allo specchio, e spesso accade che queste ti abbraccino felici, o in lacrime, le reazioni sono multiple, ma per quanto sia spesso complicato,è questo che ti porta ad andare avanti.



Ti sei prefissata nuovi obbiettivi e se potessi parlare con la Loana di ieri cosa le diresti?

Dunque, io credo che si è in continua crescita, c’è sempre da imparare in realtà, quindi non bisogna mai fermarsi, per quanto riguarda il mio lavoro spesso frequento corsi per migliorare ed aggiornarmi, ma capita anche di fare cose completamente al di fuori di questo. Cosa direi alla me di ieri? Le direi molto probabilmente di rifare tutto quello che ha fatto, ma con il bonus di non privarmi di tante cose, alla fine si diventa grandi e certe momenti, occasioni non tornano più indietro.



Ultima e non meno importante domanda. Cos’è l’arte per te e soprattutto com’è cambiata oggi al tempo del codi19?

Direi è vita, è la mia vita, non saprei cos’altro fare senza, qualsiasi cosa faccia, è sempre basata su di lei. Mi ha sempre aiutata a superare i momenti più difficili, così come in questo che stiamo vivendo, dove è in corso una rivoluzione totale per l’uomo. L’ arte è speranza, con l’arte si può diffondere qualsiasi messaggio, ed ora è fondamentale che trasmetta i valori della vita, Entrando nella mente e nel cuore delle persone, per salvarci da questo disastro serve assolutamente comunicazione, ed ovviamente collaborazione.





L’intervista è oramai finita,chiudo il PC e guardando la mia tazzina vuota,penso che un altro caffè ci starebbe bene. Dinanzi a me la sedia è vuota e Loana sparita … ma ripensandoci credo che da domani anche voi la chiamerete Miss Lo.
Sorrido e mi verso un altro caffè bollente.