Patrizia D’Anna

“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”
Pablo Picasso

Patrizia D’Anna è un’artista di successo, nasce a Palermo il 16 giugno del 1978. Attualmente vive in Liguria.
Nonostante nutrisse particolare passione per l’arte non ha mai avuto la possibilità di intraprendere studi tecnici e artistici. L’artista, infatti, ha iniziato come autodidatta nel 2012, durante un periodo di vita particolarmente complesso e difficile e da allora continua a dipingere e creare opere originali, sempre nuove, alla ricerca della sperimentazione e di tecniche che stravolgono materiali di ogni tipo. Nelle sue opere, i soggetti raffigurati esprimono sentimenti positivi e ottimistici e vengono realizzati basandosi sull’armonia tra colore e forme. I soggetti presenti nelle sue tele sono prevalentemente donne inquiete, incollerite, pensierose ma pur sempre entusiaste della vita. La sua arte s’ispira prevalentemente al grande artista Picasso, sia per la sua particolare opposizione alla meccanica rappresentazione del reale, sia perché sente la necessita di rappresentare il mondo esterno in base alla propria “espressione”. Il medesimo soggetto viene visto da diverse angolature, la tela viene scomposta e ricomposta, creando una comunicazione reale con lo spettatore. La totalità delle percezioni sono viste in maniera dinamica e simultanea, come se lo spettatore potesse ammirare il soggetto/oggetto rappresentato ed entrare a farne parte.
Inoltre, come nel cubismo sintetico, la pittrice realizza opere, spesso, avvalendosi di particolari tecniche quali la lavorazione dell’argilla e anche colorazione e dipinti su scarpe, stoffe con tecnica mista, solitamente creati per scenografie teatrali.
Nei quadri realizzati, la terza dimensione spazio-temporale sembri evidenziare i limiti della natura relativistica del fattore spazio e del tempo: nei quadri della D’Anna non esistono verità assolute, ma tanti frammenti relativi al sistema di riferimento in cui si osservano le cose e le persone. Come è stato detto dalla critica d’arte, Dott.ssa Mattea Micello, le donne, soprattutto, prendono forma e vivono in eterno comunicando con lo spettatore. La Micello, nota come le tali figure rappresentate fanno da sfondo e sono i soggetti principali di quasi tutta la pittura dell’artista. Inoltre, la critica aggiunge che tali donne “si caricano di valori espressivi tramite gradevoli atteggiamenti e estroverse espressioni facciali. In rilievo nella struttura spaziale chiara e definita è il mondo della moda e le tendenze di oggi, volte a privilegiare ed esaltare le modelle che ve ne fanno parte. Le figure sono risolute con una plasticità raccolta, assorbita dai bilanciati toni chiaroscurali. Di forte piacevolezza sono gli occhi delle modelle, perché cercano sempre di instaurare un colloquio con lo spettatore animando maggiormente la relazione visiva che avviene tra opera e utente”. Anche Massimilano Porro, nell’analizzare uno dei suoi dipinti, ci racconta di come, in queste donne raffigurate, si riesca a sentire il chiacchiericcio che alimenta l’intensità del quadro, il quale risulta fatto di smorfie, gesti, ritualità tipiche di uno scambio genuino tra donne”.

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