Nuovi linguaggi artistici

Tiziano Sgarbossa nasce a Cittadella (PD) il 03 gennaio 1972.
Nel 1986 inizia la sua prima esperienza lavorativa nel laboratorio di
ceramiche artistiche di famiglia. Qui, sotto la guida del padre Antonio, scultore e pittore, apprende le basi del modellato. Dopo un periodo d’apprendistato si dedica allo studio e realizzazione di complementi d’arredo in ceramica per aziende italiane ed estere.
L’attività di modellatore gli consente di esprimere la propria creatività
attraverso le forme e i volumi, sviluppando così una particolare
attitudine verso i concetti tridimensionali.




Nel 1998 apre la galleria “Rosà Arte”.
Mentre nel retro bottega continua l’attività di modellatore, nelle sale espositive organizza eventi e mostre personali di vari artisti.
In quest’ambiente, dove l’arte pittorica incontrano la materia,
nasce l’idea e la volontà di trasferire forme e volumi dalla creta alla tela.
Nel 2000 inizia le prime ricerche, sulle tecniche e sui materiali, che lo portano a realizzare le prime opere in tela con soggetti in rilievo.
In seguito ottimizza il suo metodo ideando una particolare tecnica
denominata “estrusione su tela” dove i soggetti sono ricavati da decise sporgenze e rientranze della superficie che creano giochi d’ombre.
Più recentemente realizza una nuova serie di opere in “acciaio laserato”,
dove i concetti di forma vengono arricchiti da colori e contrasti tra
superfici materiche e riflettenti.
Oggi Tiziano Sgarbossa collabora con gallerie d’Arte e studi di Architettura .
Le sue opere sono richieste dai collezionisti e clienti particolarmente attenti ai
nuovi linguaggi artistici.





La magia della luce – Antonio Sgarbossa

” Pittura e musica, mi sono legato ad esse quando ero ancora un ragazzo.
Suggestioni ed esperienze passate emergono e scopro consapevolmente che possono prendere forma.
Sento fondamentale il bisogno di esprimere bellezza, armonia, atmosfera e presenza della luce.
La ricerca di nuove tecniche pittoriche personali provocano in me continue piacevoli emozioni che mantengono vive le mie naturali inclinazioni.”



Antonio Sgarbossa è nato a Fontaniva nel 1945, dove tuttora vive. Di lui hanno scritto critici d’arte : Enzo Santese , Paolo Levi ,Giancarlo Bonomo , Giuseppe Salerno ,Paolo Rizzi ,Renzo Spagnoli.
Alcune sue opere si trovano presso la Galleria Civica dei Sindaci di Trieste , la Galleria Civica d’Arte Moderna “ Giuseppe Sciortino” a Monreale, nel Museo Nazionale d’Arte Ucraina di LVIV, nel museo “ Natura, Vita, Leggenda “ a Bossolasco (CN) , in collezioni private e gallerie private .



Nel 1971 si trasferisce per un anno a Neuchàtel in Svizzera , città in cui dà vita ad uno studio d’arte denominato “La Soffitta “ insieme con un gruppo di pittori europei . Qui ottiene i suoi primi riconosci menti. Nel 1976 ha esposto con successo le sue opere in una galleria d’arte , Il Fiore , per la prima volta, a Bassano del Grappa.











Arte a Grottaferrata – Il Maestro Mario Roncaccia

Mario Roncaccia vive e lavora nella sua città natale, Grottaferrata ( Roma). Qui mette a frutto, con grande successo, le numerose tecniche artistiche ricercate, studiate, approfondite. Pittura ad olio, lo sbalzo, pittura su stoffa, iconografia antica, terzo fuoco, acrilici, pittura su vetro, le dorature, I bassorilievi, la scultura a tutto tondo. Legittimo considerarlo un vero e proprio Maestro d’Arte.

















“Tutto il dolore del mondo concentrato nelle lacrime di un bambino- Il pianto di Mario Bova”

Mario Bova, “Il pianto “- disegno a matita su carta 105 x 70


“L’opera è caratterizzata da uno spiccato iperrealismo, la cui precisione quasi fotografica, tuttavia, nulla toglie all’espressività della raffigurazione, nella quale l’intensa carica emotiva è totalmente concentrata nel triste sguardo velato di lacrime del bambino in primo piano. In questi occhi pieni di pianto si può leggere lo sconforto, la disperazione di una vita di stenti, ma anche una straziante richiesta di aiuto, un appello accorato che il piccolo rivolge alla Natura così parca e avara di acqua e di cibo, così spoglia e deserta, incapace di soddisfare anche le richieste più essenziali dei suoi figli. Questo grido di dolore trova la sua forza lacerante nella magistrale resa del chiaroscuro e nella realistica e minuziosa rappresentazione dei particolari, che contribuisce a svelare una cruda realtà senza filtri ed edulcorazioni di sorta, e che per questo a maggior ragione ci permette di empatizzare con il soggetto protagonista dell’opera, vittima innocente dell’aridità della Natura e ancor più dello spietato egoismo e dalla smodata e cieca avidità umana.”



Altre immagini per i due progetti ” T. A S. A. e “FEMMINILITÀ NELLE DIMORE STORICHE “



Alcuni scatti eseguiti dal maestro Fabrizio Gatta durante lo shooting con l’artista Antonella Preri, avvenuto il 16 Aprile presso la Fondazione Marazza a Borgomanero, finalizzato ai suoi due progetti T. A S. A. e “FEMMINILITÀ NELLE DIMORE STORICHE ” con la collaborazione della sua modella e testimonial Alessandra Ceccanti